James Cameron registra la fossa di Mariana con EPIC rosso 5K
Per la discesa per le Marianas, Cameron ha scelto di equipaggiare la Mini Submarine Challenger Deepsea con una rete epica 5K con una lente ad angolo grande. Come supporto per la rete EPIC, il regista ha distribuito altre quattro telecamere ad alta definizione, due delle quali montate in un impianto stereoscopico.
"Non ho visto alcun pesce, o qualsiasi cosa che potesse avere segni di vita. Un luogo inospitale sembrava la luna." Con queste parole, il regista James Cameron ha descritto il suo storico viaggio sottomarino da solo nella fossa di Mariana, il punto più profondo del pianeta con quasi 11 chilometri di profondità.
Fino alle date, questa area delle profondità era stata esplorata solo negli anni '60 dall'American Don Walsh e dagli Swiss Jacques Piccard.
La Cameron Expedition, autentica appassionata del mare, è stata effettuata a bordo della nave di esplorazione dello zaffiro della sirena in un progetto promosso dallo stesso regista con National Geographic.
Sebbene inizialmente Cameron fosse stato programmato per esplorare le Marianne per sei ore, alcuni problemi con il mini-sottomarino Deepsea Challenger con cui era sceso hanno costretto ad anticipare la fine della missione. Alla fine esplorò il fondale marino per tre ore prima di iniziare la risalita di 70 minuti verso la superficie.
Il Deepsea Challenger è un veicolo alto sette metri con una cabina larga poco più di 100 centimetri, dotato di bracci robotici e un potente pannello luminoso a LED lungo 2,5 metri.
James Cameron, un veterano con più di 70 immersioni in sommergibile, non è estraneo a filmare sott'acqua in quanto era evidente nell'abisso (questa volta in un immenso serbatoio d'acqua) e nei documentari sul Bismarck e nel Titanic.
Riprese
Per la discesa per le Marianas, Cameron ha scelto di equipaggiare a Deepsea Challenger con una rete epica 5K con una lente angolare grande. La rete ha raccolto immagini durante le quasi tre ore della passeggiata sottomarina nelle profondità.
A sostegno di RED Epic, il regista ha utilizzato altre quattro telecamere ad alta definizione, sviluppate espressamente per questo progetto, due delle quali montate su un impianto stereoscopico.
Cameron, un pioniere del 3D, ritiene che il film stereoscopico non solo impressionerà il pubblico ma aiuterà anche gli scienziati a determinare la scala e la misurazione degli oggetti e delle creature che ha trovato.
Dopo l'immersione riuscita, ci sono buone probabilità che il Challenger Deepsea ritorni sul fondo delle Marianne questa volta con un cordone ombelicale in fibra ottica, in modo che gli scienziati possano studiare le immagini dal vivo inviate dal sottomarino.
Il materiale girato da James Cameron servirà come base per un documentario prodotto dal National Geographic e, secondo alcune fonti, potrebbe servire anche in alcune sequenze del seguito di Avatar, la cui première è prevista per il 2016.
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