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La celebrazione del centenario della laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni prende il via con un dibattito online su passato, presente e futuro della professione.

Ingeniero telecomunicación (Foto: Rohde&Schwarz)

Mercoledì scorso, 22 aprile, si è svolto il primo evento all'interno dell'ampia serie di celebrazioni previste nel corso di quest'anno per commemorare il centenario della professione di Ingegnere delle Telecomunicazioni. La data è stata scelta in modo da coincidere con il giorno in cui si è svolta la nuovo grado di Ingegnere delle Telecomunicazioni nel 1920.

L'evento è consistito in una sessione di dibattito virtuale tra quattro professionisti di spicco sul passato, presente e futuro della professione e sulla sua rilevanza per la società, soprattutto in tempi difficili come l'attuale pandemia.

Marta Balenciaga, Decano-Presidente del Collegio Ufficiale degli Ingegneri delle Telecomunicazioni (COIT) e il presidente della Associazione Spagnola degli Ingegneri delle Telecomunicazioni (AEIT) ha dato il benvenuto ai partecipanti, ricordando che il centenario servirà "a dare un meritato riconoscimento a tutti i professionisti che ci hanno preceduto e che hanno fatto progredire questa professione negli ultimi 100 anni, rendendola più grande".

Pietre miliari principali

All'inizio del dibattito, moderato dall'Ingegnere delle Telecomunicazioni Luis García Millán, sono state discusse le grandi pietre miliari tecniche dell'ultimo secolo legate alla professione. In questa recensione sono emersi progressi specifici, come il transistor o la simbiosi tra Internet e il cellulare, e altri più generici come "Lo sviluppo dell'aviazione commerciale come la conosciamo oggi non sarebbe possibile senza le comunicazioni", nelle parole di Alexia Rodríguez, membro del Consiglio di Amministrazione di COIT, coordinatore del GL COIT Mujer IT e Product Owner presso ArcelorMittal.

Successivamente, è stata valutata l'importanza sociale dell'ingegnere delle telecomunicazioni al momento attuale. I partecipanti hanno sottolineato la mancanza di conoscenze sociali sulla professione e, in particolare, sul suo rapporto con ampi settori dell'economia in cui è un elemento trasversale essenziale. In questo senso, Emma Fernández Alonso, amministratore indipendente di Metrovacesa e Axway, ha ricordato che "non è mai abbastanza comunicare alla società chi siamo e cosa facciamo".

Pandemia e digitalizzazione

Durante l'incontro, il ruolo della professione di fronte alla crisi creata dal COVID-19, sottolineando che le circostanze hanno costretto il telelavoro, la teleistruzione e la telemedicina a subire un'espansione senza precedenti. "Non è possibile immaginare un confinamento come quello che stiamo vivendo senza tutti questi strumenti che hanno permesso di fare pedagogia digitale in poche settimane", dice Miguel Carlos Castillejo Calvo, Assessore alla Trasparenza e all'Innovazione Tecnologica presso il Consiglio Comunale di Alcalá de Henares e Business Senior Manager presso BBVA.

I partecipanti hanno convenuto che gli ingegneri delle telecomunicazioni possono contribuire a far sì che le persone diventino cittadini digitali e a mitigare il divario digitale che causa l'esclusione. Allo stesso modo, hanno notato che "il telelavoro di massa ha funzionato" e che molte persone stanno pensando di continuare con questa opzione quando la crisi si sarà placata.

La sessione si è conclusa con un Uno sguardo al futuro. In esso, i partecipanti hanno evidenziato le principali tendenze che domineranno nei prossimi anni nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione: lo sviluppo dei Big Data o Internet of Things; la lotta per nuovi modelli di produzione nell'ambito dell'Industria 4.0; cybersecurity, ovvero il dibattito tra sicurezza e libertà.

Gli esperti hanno assicurato che il sLa società sarà sempre più iperconnessa. "Per quanto possibile, tutto sarà digitalizzato, automatizzato, connesso e analizzato", ha detto Julio Linares López, fiduciario della Fondazione Telefónica e presidente della Commissione per la Società Digitale del CEOE. In questo senso, ha aggiunto che "l'ingegnere delle telecomunicazioni del futuro dovrà essere molto flessibile e creativo per adattarsi non solo ai cambiamenti ma anche alle interruzioni".

La sessione si è conclusa con l'idea condivisa che la professione di Ingegnere delle Telecomunicazioni debba occuparsi di tecnologia, ma senza dimenticare "la dimensione umanistica ad essa associata"; insomma, le persone. Sono state citate anche le cosiddette aziende bioniche, quelle che sono in grado di incastrare con successo tecnologia e talento umano. Allo stesso modo, si è fatto appello alla speranza e all'ottimismo di fronte al progresso tecnologico.

Per il 2020 la COIT/AEIT, con il supporto di tutta la sua struttura territoriale, ha avviato una serie di iniziative ed eventi con un approccio comune sotto lo slogan Ingegneri delle Telecomunicazioni: 100 anni di unione delle emozioni. Hanno la collaborazione delle università che insegnano la laurea magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni, delle aziende del settore e della Pubblica Amministrazione, oltre che del nutrito gruppo di soci.

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Presso • 24 Apr, 2020
•Sezione: Azienda